Convinto o convertito

"C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo ... venne di notte da lui e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi segni miracolosi che tu fai, se Dio non è con lui».

Giovanni 3:1-9 NASCERE DI NUOVO

Chi era Nicodemo? Un fariseo, un uomo istruito. Un capo degli Ebrei, un membro del grande Sinedrio, un uomo che a Gerusalemme aveva autorità, un uomo convinto su Gesù!

In che modo si rivolse a Cristo? In privato, non gli era bastato ascoltare i suoi discorsi pubblici. Decise di parlare con lui a quattr'occhi.

In che momento si rivolse a Cristo? Di notte, e questo può essere considerato un atto di: [1] Prudenza e discrezione. Cristo era occupato tutto il giorno in discorsi pubblici, e quindi Nicodemo non voleva interromperlo. Cosi, aspettò, per incontrarlo quando era libero. Inoltre, Cristo aveva molti nemici, perciò Nicodemo si recò da lui in incognito, perché se i capi sacerdoti l'avessero saputo si sarebbero accaniti ancora di più contro Cristo. [2] Zelo e premurosità. Nicodemo era un uomo d'affari e non poteva perdere tempo durante il giorno per andare da Cristo, perciò preferì recarsi da lui alla sera, o di notte, piuttosto che non riuscire a parlarci. Probabilmente si trattava della notte successiva ai miracoli che aveva visto fare a Cristo, e non voleva perdersi la prima opportunità di capire il suo messaggio. Non sapeva quando Cristo avrebbe lasciato la città, né cosa poteva succedere tra quella festa e la prossima, perciò non volle perdere tempo. Oppure: [3] Paura e codardia. Nicodemo temeva, o si vergognava, di essere visto con Cristo, perciò andò da lui di notte. Tuttavia, osserviamo che: innanzitutto, anche se Nicodemo andò da lui la notte, Cristo gli diede il benvenuto, accettando la sua integrità e perdonando la sua debolezza. Gesù considerò il suo carattere, che forse era timoroso, e la situazione in cui si trovava a causa del suo ruolo. Così facendo, Gesù incoraggia i buoni inizi, anche se sono deboli. Figurativamente: [4] la notte con il suo buio che riflette lo stato d’animo dell’umanità lontana da Dio.

Cosa rivelano le parole dette da Nicodemo?

  1. Fame spirituale. Interpretando il desiderio della sua anima potremmo leggere: Maestro L’anima mia è affamata di realtà! Sono stanco di culti senza vita nella sinagoga; ci vado ma ne esco affamato come quando entro. So poco di Te, ma le tue parole hanno raggiunto il profondo del mio cuore. I tuoi miracoli mi convincono che tu sei un Dottore mandato da Dio. Vorrei stare con Te.
  2. Errata convinzione. Nicodemo avverte il bisogno di qualcuno, ma è il bisogno di un Dottore piuttosto che di un Salvatore. Come la donna samaritana vuole l’acqua della vita ma, come lei deve realizzare di essere un peccatore che ha bisogno di trasformazione.
  3. Essere a posto. Io credo che tu sei mandato da Dio per ristabilire il regno d’Israele, per questo sono venuto per sapere come farai. Probabilmente egli riteneva che essere un israelita figlio d’Abramo fossero qualifiche sufficienti per entrare nel regno di Dio
  1. Cosa rispose Cristo a Nicodemo? Egli rispose al cuore piuttosto che alle parole di Nicodemo parlandogli della natura e della necessità della nuova nascita (v. 3-8). Questa risposta dobbiamo considerarla come:
  • Una correzione, perché l’affermazione di Nicodemo era incompleta. Non era sufficiente, infatti, ammirare i miracoli di Cristo e riconoscere la sua missione, ma occorreva nascere di nuovo. Nicodemo andò da Gesù di notte: «Ma questo non è sufficiente», disse Cristo. Occorre riconoscere la propria fede davanti agli uomini, occorre nascere di nuovo. In altre parole, prima occorre vivere una vita nuova
  • Una nuova rivelazione, La natura dell’uomo è stata pervertita dal peccato e ciò si riflette sulla condotta individuale. Perché egli possa condurre una vita gradita a Dio la sua natura deve subire un cambiamento così radicale da essere in realtà una seconda nascita. La nascita è il principio della vita, nascere di nuovo vuol dire ricominciare da capo, come fanno quelli che fino a quel momento hanno vissuto male, o senza grandi obiettivi. Non dobbiamo pensare di rattoppare un vecchio edificio, ma dobbiamo ricominciare dalle fondamenta. Dopodiché, bisogna avere una nuova natura, nuovi principi, nuovi affetti e nuovi propositi. Dobbiamo “nascere anothen”, significa sia di nuovo, che dall'alto. Nascere dall'alto, implica una rinascita che viene dal cielo (Gv 1:13) e che tende anche al cielo: cioè significa nascere per una vita divina e celeste, una vita di comunione con Dio, e quindi portare l'immagine del celeste E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste.” (1 Co 15:49).
  • La sua indispensabilità: «Se un uomo non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio». In altre parole, innanzitutto è impossibile comprenderne la natura. La natura delle cose relative al regno di Dio (sulle quali Nicodemo desiderava essere istruito), infatti, è tale che, prima che un uomo sia in grado di accettarla e comprenderla, è necessario che la sua anima sia rimodellata e plasmata, e che l'uomo diventi un uomo spirituale Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente.“ (1 Co 2:14).

L’obiezione di Nicodemo. Come può un uomo entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere (v. 4)? In questa obiezione vengono rivelati:

  • La sua debolezza in sapienza e il suo compiacimento nella posizione. Sembra che avesse inteso in modo corporale e carnale ciò che Cristo disse a proposito dello spirito. Nicodemo, come gli altri Ebrei, senza dubbio era molto fiero della dignità e dei privilegi della sua prima nascita, del luogo in cui era nato, la Terra santa, anzi la città santa, e della sua discendenza, cose di cui avrebbe potuto vantarsi anche Paolo. Di conseguenza, sentir parlare di nuova nascita per Nicodemo è una sorpresa. Come poteva nascere e venire allevato meglio di quanto lo fosse un Israelita, o avere maggiore diritto a ottenere un posto nel regno del Messia nascendo in un'altra condizione? In realtà erano i pagani che, convertendosi, potevano nascere di nuovo o da capo. Perciò Nicodemo pensa che, se deve nascere di nuovo, questo debba accadere per mezzo della donna che lo concepì la prima volta. Coloro che sono fieri della loro prima nascita difficilmente realizzeranno la seconda.
  • Il suo desiderio di essere istruito. Nicodemo, dopo le sue dure parole, non volta le spalle a Gesù, ma, dimostra la propria ignoranza, e questo implica un desiderio di essere informato meglio. È come se Nicodemo volesse dire: “Signore fammelo capire, perché per me è incomprensibile io non conosco altro modo di nascere, se non dalla propria madre”. Quando non capiamo qualcosa riguardo alle cose di Dio, dobbiamo continuare a cercare di capire con umiltà e dedizione, finché Dio non ci rivelerà anche quello.

Gesù spiega ulteriormente il concetto (vv. 5-8) usando l'obiezione come pretesto per:

  • Ripetere e confermare ciò che aveva detto: «In verità, in verità io ti dico la stessa cosa che ti ho detto prima» (v. 5). Nonostante Nicodemo non avesse compreso il mistero della rinascita, Cristo ne asserisce ugualmente la necessità con la stessa convinzione di prima.
  • Ampliare e chiarire ciò che aveva detto a proposito della nuova nascita. Per spiegare meglio, Gesù rivela: L'autore di questo cambiamento benedetto, e chi lo mette in pratica. L’uomo non può cambiare se stesso; la trasformazione deve venire dall’alto Non è dovuto a nessun tipo di saggezza o di potere che abbiamo noi, ma alla potenza e all'influenza del benedetto Spirito di grazia.

La natura di questo cambiamento e ciò che nasce da esso: spirito (v. 6). Quelli che sono rigenerati sono resi spirituali e purificati. In questo modo gli interessi dell’anima immortale riprendono il debito comando sulla carne.

  • Gesù non spiegò il come della nuova nascita ma ne spiegò il perché. Primo, Cristo dimostra che è una cosa necessaria per natura: Quel che è nato dalla carne, è carne (v. 6). E questa la nostra malattia, e le sue cause sono tali che l'unico rimedio è nascere di nuovo. La natura corrotta, cioè la carne, deriva dalla nostra prima nascita. Di conseguenza la nuova natura, cioè lo spirito, deve derivare da una seconda nascita. Secondo, Cristo, con le sue parole, rende questa rinascita ancora più necessaria: Non ti meravigliare se t'ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo (vv. 7-10). Lo ha detto Cristo, e siccome non lo ha mai negato, e mai lo farà, nessuno può negare che occorre nascere di nuovo. Se consideriamo la santità del Dio con cui abbiamo a che fare e la corruzione della nostra natura, non dovremmo stupirci del fatto che si sottolinei così tanto l'esigenza di una nuova nascita.

SM