Noi predichiamo Cristo

Cristo

Tanti possono proclamare Cristo come possono proclamare altrettanti Cristi diversi tra loro (le varie religioni di questo mondo). Tuttavia la Bibbia ci insegna che vi è un solo Cristo e non tanti, come anche un solo tipo di Cristo e non diversi. Quello che noi predichiamo e riportato nella seconda parte dello stesso verso: “Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia;”    

Prima parte. La congiunzione avversativa “ma” contrappone due frasi. Quella appena letta nel v. 23 e quella del v. 22 “I Giudei … chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza,”

  1. 1. Per i Giudei, Cristo crocifisso era uno scandalo. Non potevano accettarlo secondo la loro concezione, essi attendevano un Messia che doveva essere come tutti i grandi sovrani temporali: come potevano quindi accettare come liberatore e re uno che in vita si era mostrato tanto umile nei modi di fare e che era morto di una morte cosi maledetta? Lo disprezzavano e lo consideravano detestabile, perché era stato appeso al legno e perché non li aveva accontentati, dando un segno che appagasse i loro desideri (Matteo 12:38), anche se la sua potenza divina si era mostrata in miracoli innumerevoli.
  2. Per i Greci, invece, era pazzia. A sentire la storia di un Salvatore crocifisso, ridevano e disprezzavano il modo in cui l'apostolo la narrava (vedi anche discorso di Paolo sull’Areopago in Atti 17:32). Questi cercavano sapienza. Erano uomini di cultura e d'istruzione, versati nelle arti e nelle scienze, e per molti secoli erano stati la culla della cultura e della istruzione. Nella semplice dottrina della croce non c'era nulla che soddisfacesse i loro gusti, né cose che si adattassero alla loro vanità o potessero appagare le loro tendenze alla speculazione filosofica e all'amore per le discussioni: perciò la trattavano con sufficienza e disprezzo. Sperare di essere salvati da uno che non aveva saputo salvare se stesso! Affidarsi a uno che era stato condannato e crocifisso in quanto malfattore, un uomo che in vita era stato di umili natali e di bassa condizione, e che era stato portato via da una morte cosi vile e vergognosa! Questo era qualcosa che l'orgoglio della ragione e della cultura umana proprio non poteva accettare. I Greci pensavano che sarebbe insensato accettare una tale dottrina e rendere onore a una persona del genere. Pertanto, vennero abbandonati al loro orgoglio e alla loro ostinazione. Una riflessione: Dio agisce giustamente quando abbandona a se stessi coloro che rifiutano con orgoglioso disprezzo la saggezza e la grazia divine;
  3. Per coloro che sono salvati, è la potenza di Dio e la sapienza di Dio. Coloro che ricevono l'Evangelo e sono illuminati dallo Spirito Santo di Dio, scoprono nella dottrina di Cristo crocifisso molto di più della saggezza e della potenza di Dio di quanto potrebbero scoprire in tutte le altre sue opere. Oltre i miracoli, oltre la bellezza del creato, oltre l’amore, perché scoprono il “rapporto personale con Dio”.
  4. Quando Dio volle salvare il mondo, scelse un modo tutto suo, e a ragion veduta, perché il mondo non ha conosciuto Dio con la propria sapienza (v. 21). Infatti, tutta la celebrata sapienza di questo mondo non riuscì, e non poteva riuscire, a riportare l’umanità a Dio. A dispetto di tutta la loro saggezza, la non conoscenza di Dio continua a prevalere e l'iniquità ad abbondare. Gli uomini sono gonfi della loro sapienza e, tuttavia, sono ancora più lontani da Dio. Per questo, è piaciuto a Dio di salvare i credenti mediante la pazzia della predicazione. Mediante la pazzia della predicazione: non perché sia veramente tale, ma perché tale è volgarmente considerata.

Come allora anche oggi: agli occhi dei sapienti di questo mondo, ciò che viene predicato è pazzia. Il fatto che possiamo vivere in virtù di uno che è morto, che siamo benedetti da uno che è stato maledetto, che siamo giustificati da parte di uno che è stato condannato, sono tutte cose folli e insensate agli occhi di uomini accecati dalla presunzione e dai propri pregiudizi, tutti immersi nelle roboanti scoperte della loro ragione e filosofia; Ai loro occhi è pazzia anche il modo in cui l'Evangelo viene predicato. Per fondare le chiese o diffondere il messaggio evangelico, non sono chiamati uomini noti per la loro sapienza ed eloquenza, al contrario, sono chiamati uomini semplici. Cosi, gli orgogliosi cercatori di istruzione e saggezza rigettano questa dottrina. E tuttavia, la pazzia di Dio è più saggia degli uomini (v. 25). Quei sistemi divini, che gli uomini orgogliosi sono pronti a criticare come insignificanti, hanno in loro una saggezza molto più vera, più solida e più efficace di quella che si può trovare fra gli uomini.

Seconda parte: Ma tutto non finisce nel semplice ascoltare questa predicazione perché:

Ebrei 4:2 “Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona notizia; a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata.”

Assimilazione, un termine che ci riporta alla mente molte situazioni: mangia ma non assimila, è costretto a rileggere tante volte la lezione per poterla assimilare etc. Assimilare qualcosa, per farla propria, per renderla parte di se; purtroppo intorno alla fede ruotano decine di aberrazioni concettuali che ne riguardano l'assimilazione. Pellegrinaggi, astensioni votive, auto-flagellazioni e quant'altro, semplicemente per poter dire: ho assimilato la fede. Sicuramente per un cristiano "autentico" tutto ciò fa sorridere; conosciamo tutti il messaggio di Gesù che muore sulla croce per renderci partecipi alla fede ma nonostante la facilità di accesso a tale esperienza, resaci dal nostro Signore e Salvatore, il nostro senso di giustizia rende poco efficace il sangue versato sul Golgota. Sensi di colpa, dubbi, paure: fardelli troppo pesanti per poter essere tolti via con un semplice atto di Grazia. È così semplice che sembra impossibile; a tutti i costi dobbiamo rimediare a prezzo di qualcosa. Ancora una volta l'orgoglio umano s'interpone tra noi e Dio proponendosi come senso di giustizia. Assimiliamo il dono che ci viene offerto gratuitamente e senza ulteriori sacrifici; assimiliamo e lasciamoci assimilare dal Suo amore.

Salvatore Mascolo