Affrontare la depressione

Elia, che per tre anni non aveva avuto paura, si spaventò quando Izebel minacciò la sua vita. Allora egli scappò nel deserto, cadde in depressione e annunciò: "Basta! Prendi la mia anima, o Signore" (1 Re 19: 4). Elia diventò un ottimo candidato per la depressione quando fu stanco fisicamente, svuotato emotivamente e si senti minacciato. Ci fu una concomitanza di problemi emotivi: paura, risentimento, senso di colpa, rabbia, solitudine e preoccupazione. E la Bibbia dice: "Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni." Lottò con gli stessi problemi che abbiamo noi. Fu così depresso che voleva nnorire! Perché mettiamo noi stessi in questi pasticci emotivi? A volte è a causa di ciò che ci accade e per le cattive circostanze che si verificano nella nostra vita. Ma più spesso è a causa dei nostri pensieri sbagliati. La verità è che le nostre emozioni sono generate dai nostri pensieri e quando pensiamo in modo distruttivo ci accingiamo a sentirci depressi. Le nostre suggestioni nascono da come interpretiamo la vita, se vediamo sempre le cose da un punto di vista negativo ci buttiamo giù. Per sbarazzarci delle emozioni nocive è necessario imparare a cambiare il nostro modo di pensare, per questo motivo che la Bibbia parla di essere "trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente" (Romani 12: 2). Per superare la depressione è necessario che imparare a correggere il pensiero e le abitudini sbagliate. Tra le parole di Gesù troviamo: "Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi" (Giovanni 8:32). Guardare le cose dal giusto punto di vista, il punto di vista di Dio, questo è il percorso per superare la depressione. 

"Egli ... espresse il desiderio di morire" [1 Re 19:4] 
La Bibbia dice: "Elia, vedendo questo, si alzò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba... E vi lasciò il su servo; ma egli s'inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire" (versi 3-4). Quale fu l'errore di Elia? A volte noi facciamo la stessa cosa quando siamo depressi: ci concentriamo sui nostri sentimenti piuttosto che sulla situazione. Questo succede quando ci buttiamo giù. Elia si sentì fallito a causa di un incidente che lo intimidiva. Pensò di se stesso: "Sono un codardo, perché sto scappando?" E siccome si sentì un fallimento, credette di essere un fallimento. I sentimenti spesso mentono e quando ci concentriamo su come ci sentiamo, invece di concentrarci sulla realtà, siamo nei guai. Per esempio, quando facciamo un errore in un settore, tendiamo a sentirci un fallimento nella vita in generale. Questo è un concetto sbagliato. Ogni individuo ha il diritto di fare errori, tu puoi fallire in alcuni settori senza essere un fallimento come persona. Gli esperti di salute mentale ci incoraggiano a sfogare i nostri sentimenti e farli uscire. Ma questa non è la risposta completa, perché i sentimenti sono notoriamente inaffidabili. Dio non ci dice di entrare in contatto con i nostri sentimenti, ma di entrare in contatto con la verità della Sua Parola, perché in ultima analisi, questa è ciò che ci rende liberi (vedi Giovanni 8:32). Per superare la depressione è necessario che tu studi la Parola di Dio e la pratichi, allineando i tuoi sentimenti con quello che essa dice. 

"Prendi la mia anima, o SIGNORE, poiché io non valgo più dei miei padri" [1 Re 19:4] 
Un'altra causa di depressione è confrontarci con altre persone. Noi pensiamo: "Se potessi essere così e così, come sarei felice." Quando ti paragoni ad altre persone sei in cerca di guai (vedi 2 Corinzi 10:12). C'è solo una persona che dovresti cercare di essere: te stesso. Quando cerchi d'imitare un'altra persona e di agire come questa, finisci inevitabilmente depresso. Hai bisogno di essere onesto con te stesso ed essere chi tu sei. Questo è tutto quello che Dio vuole. Questo è tutto quello che Egli si aspetta. Quando iniziamo a confrontandoci con altre persone, cadiamo in un'altra trappola: confrontiamo le nostre debolezze con i loro punti di forza. Ci dimentichiamo che queste persone possono essere deboli nei settori in cui noi siamo forti. E c'è di più, cerchiamo di motivare noi stessi attraverso l'autocritica e la condanna. Lo facciamo con i nostri "dovrei": "Dovrei essere in grado di essere come quella persona. Dovrei essere in grado di agire meglio. Dovrei essere in grado di realizzarlo. Dovrei essere in grado di non farlo", come se frustare noi stessi verbalmente ci cambiasse! Il rimprovero non funziona né quando lo facciamo a un'altra persona né se rimproveriamo noi stessi. Quindi qual è la soluzione? Inizia riprogrammando la tua mente con la Parola di Dio. "La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù. Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza" (2 Pietro 1:3-4).

"lo sono stato mosso da una grande gelosia per il SIGNORE" [1 Re 19:10] 
Dopo che Elia fuggì nel deserto e si nascose in una grotta, Dio gli chiese: "Che fai qui?" (verso 9). Allora Elia rispose: "lo sono stato mosso da una grande gelosia per il Signore... perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita" (verso 14). Un'altra cosa che causa la depressione è assumersi le colpe degli altri. Quando ci assumiamo una responsabilità che Dio non ci ha dato, essa è un fardello troppo pesante da sopportare. Se hai l'abitudine di aiutare le persone, ti accorgerai presto che non sempre queste rispondono nel modo in cui tu desideri. E questo è il caso dei tuoi figli, dei tuoi amici, del tuo coniuge o delle persone con cui lavori. La gente reagisce in molti modi diversi e non è possibile assumersi la responsabilità personale per le loro risposte. Dio ha dato a ciascuno di noi la libertà; quando ti assumi la responsabilità delle decisioni altrui, questo ti porterà un fardello che non potrà far altro che deprimerti. Nella migliore delle ipotesi puoi influenzare le persone, ma non le puoi controllare. La decisione finale è loro, quindi non lasciarti affliggere per qualcosa che non puoi controllare. Quando sai di aver fatto quello che Dio ti ha detto di fare, abbi fiducia in Lui e potrai fare ciò che non sei in grado di fare. Ogni volta che provi a condannare, a convincere, a convertire, a controllare o cambiare un'altra persona, ti stai avviando alla miseria. La Bibbia dice: "Infatti è Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo" (Filippesi 2:13). Così quando hai fatto la tua parte, fatti da parte e lascia che Dio faccia il suo. 

"Cercano di togliermi la vita" [1 Re 19:101 
Qui di seguito ecco un altro errore che attivò la depressione di Elia: vide solo il lato negativo. E il vecchio pensiero del "sono tutti contro di me!". Il fatto è che quasi nessuno era contro Elia. Solo una persona gli si oppose e la sua minaccia non era reale. La regina Izebel non aveva il coraggio di uccidere Elia. Pensaci: se avesse davvero avuto intenzione di ucciderlo non avrebbe mandato un messaggero per avvertirlo, ma gli avrebbe mandato un killer! Izebel temeva l'influenza di Elia. Se ne avesse fatto un martire, ciò avrebbe aumentato la sua influenza e probabilmente avrebbe provocato una rivoluzione. Avendo appena assistito a ciò che Dio aveva fatto ai profeti di Baal, Izebel era probabilmente spaventata di ciò che Dio le avrebbe fatto se avesse toccato il Suo profeta. Così le sue parole erano minacce vuote. Elia, invece di fermarsi per valutare realisticamente la situazione, fuggì. Quando siamo depressi tendiamo ad esagerare, guardando solo il lato negativo. ln realtà, Elia non era l'unica persona ancora fedele a Dio. C'erano settemila altri profeti che non avevano ceduto alla religione pagana (vedi verso 18), ma Elia avendo ingrandito il problema, ha finito per affondare sempre di più. Se ti senti depresso oggi, riponi la tua fiducia in Dio. Alzati e dì: "Anche questo passerà. Ciò che non mi distrugge, mi fortifica". Ecco una promessa che ti fa andare avanti con piena fiducia: "Quant'è grande la bontà che tu riservi a quelli che ti temono e di cui dai prova in presenza dei figli degli uomini, verso quelli che confidano in te!" (Salmo 31:19). 

"Tratto da Gocce da cielo"