Qualcuno ha affermato che “l’ansia è come una sedia a dondolo: sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo”.
Ogni anno nei soli Stati Uniti i disturbi d’ansia colpiscono circa 40 milioni di adulti di età superiore ai 18 anni (circa il 18% della popolazione), facendoli sprofondare nella paura e nell’incertezza.
Diversamente dall’ansia breve causata da un singolo evento stressante (come il dover parlare in pubblico o il primo appuntamento con una persona), i disturbi d’ansia nella persona affetta si protraggono nel tempo e possono peggiorare.
L’ansia come sintomo o come vero e proprio disturbo rappresenta il principale motivo di sofferenza psicologica nella popolazione in generale. Si caratterizza con sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazioni e modificazioni fisiche, come aumento della pressione sanguigna, palpitazioni, aumento della sudorazione, tremori, dispnea o sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazioni di vertigine, di instabilità, di “testa leggera” o di svenimento.
È un’esperienza esclusivamente umana. Agli animali appartengono la paura, ma non gli stati d’ansia.
Anche se è comune, l’ansia è difficile da descrivere concretamente perché ha tante cause potenziali e gradi di intensità diversi.
I medici a volte categorizzano l’ansia come un’emozione o un effetto a seconda di come viene descritto dalla persona che la vive o da un osservatore esterno.
Gli antichi greci la chiamavano “melanconia” e pensavano derivasse da un eccesso di bile nera presente nell’organismo. Tale idea, sostenuta da Ippocrate e accettata da Aristotele, era curiosamente curata con il vino, rimedio naturali ai sintomi fisiologici manifestati.
Solo dal Medioevo in poi l’ansia fu concepita come malattia mentale e dello spirito. Sebbene durante l’Illuminismo si sia sviluppata la ricerca medico-biologica, si continuavano a cercare rimedi empirici.
Solo dall’800 in poi l’ansia sarà progressivamente concepita come una malattia mentale da curare con i farmaci e tramite psicoterapia, da intendersi etimologicamente come “terapia dell’anima”.
L’ANSIA NON MIGLIORA LA SALUTE
Nulla consuma il corpo quanto l’ansia. Spesso il sonno fugge via per lasciar posto all’insonnia. Lo stomaco reagisce secernendo maggiore acido cloridrico ed ecco la gastrite e a volte l’ulcera da stress.
L’ansia è considerata responsabile di un numero considerevole di patologie: problemi cardiaci, ipertensione, disfunzioni tiroidee, emicranie, e una varietà di problemi intestinali.
L’ansia fa male alla salute e non stimola il buon umore. È il nemico numero uno dell’uomo moderno. C’è un rimedio?
Gesù dirà: “Non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita? E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l’erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo: “Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?” Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno” (cfr. Vangeo di Matteo 6:34).
Perché Pietro incarcerato a causa dell’Evangelo, in procinto di essere giustiziato, legato con delle catene, affidato alla custodia di quattro picchetti di quattro soldati, dorme profondamente?
Perché Paolo e Sila, incarcerati a causa dell’Evangelo, messi nella cella più profonda della prigione, con la schiena che gronda sangue a causa delle battiture ricevute, cantano e pregano?
Qual è il segreto di questi uomini in carcere? Riposano sulle promesse di Dio, vero antidoto contro l’ansia.
Se ti trovi in una prigione di problemi, l’ansia non ti aprirà le porte della prigione, ma la fede in Dio sì!
L’ANSIA NON RISOLVE I PROBLEMI
Allora perché sei ansioso? La tua ansia non risolve i problemi, ma Dio si! Il Signore è potente a provvedere per te giorno dopo giorno. L’ansia non risolve i problemi, piuttosto li precipita, li acuisce, li ingigantisce.
Tu non puoi ingannare l’ansia dicendo: “Non ci penso, non ci voglio pensare”. Non ci riuscirai mai!
Alcuni vogliono ingannare l’ansia, per poi essere ingannati da essa, che è forte come un leone, spaventosa come un orso. Quando l’ansia si presenta alla porta del tuo cuore e bussa, fai rispondere alla fede e quando la fede aprirà la porta, non troverà nessuno. Gesù è l’antidoto!
L’ANSIA NON TI AVVICINA A DIO
La tua ansia non piace a Dio, perché ti spinge verso l’incredulità, perché ti fa credere che il Signore non provvederà per te.
Il termine “ansia” deriva da una parola latina che significa “soffocare”, “stare stretti”, “strangolare” e queste sono proprio le emozioni e le sensazioni corporee che conosce chi conosce l’ansia.
Michel de Montaigne disse: “La mia vita è stata colma di orribili disgrazie, la maggior parte delle quali non sono mai avvenute”.
Corrie ten Boom disse: “L’ansia non svuota il domani delle sue afflizioni; svuota l’oggi della sua forza”.
Devi liberarti dei pesi che sono sul tuo cuore e che ti fanno vivere nell’ansietà.
Ti giunge da parte del Signore un chiaro invito: “Getta sull’Eterno il tuo peso ed Egli ti sosterrà. Egli non permetterà mai che il giusto sia smosso” (cfr. Salmo 55:22).
Se i pesi ti schiacciano o ti soffocano, ecco la soluzione: “Dio porta per noi il nostro peso giorno per giorno” (cfr. Salmo 68:19).
E Pietro scriverà: “Gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché Dio ha cura di voi” (cfr. prima lettera di Pietro 5:7).
Siamo partiti da un aforisma: “L’ansia è come una sedia a dondolo: sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo”. Alla luce di quanto hai letto, scendi dalla sedia a dondolo e comincia a camminare con Gesù: nessuna ansia ti vincerà.
Mimmo Modugno